Il metodo Kaizen applicato all’organizzazione del magazzino

Il metodo Kaizen Toyota per organizzare il magazzino

Il metodo Kaizen è in grado di trasformare qualsiasi azienda in una realtà di successo, questo grazie alla sua logica di miglioramento continuo.

 

Il termine “kaizen” è di origine giapponese ed è composto dalle parole “kai” (che vuol dire miglioramento, cambiamento), e “zen” (buono, migliore). La traduzione più comune e diffusa dell’espressione è “cambiamento in meglio”.

 

Il metodo Kaizen è stato introdotto nel Paese del Sol Levante e all’interno di una delle sue aziende simbolo, la Toyota, tra gli anni Settanta e Ottanta. È stato ideato dall’economista nipponico Masaaki Imai e fa parte delle tecniche del Toyota Production System o TPS, che hanno poi dato luogo al Lean Management: una filosofia che si è diffusa in maniera capillare e trasversale presso moltissime imprese grandi, medie e piccole di tutto il mondo.

 

 

Il ciclo Kaizen: le 4 fasi del miglioramento continuo

 

Il metodo Kaizen ha come punto di partenza quello che in giapponese viene definito “Hansei”, ovvero la capacità di fare autocritica, assumendosi la responsabilità delle proprie azioni e dei propri errori in maniera tale da conseguire sempre un margine di miglioramento.

 

Tale cambiamento viene realizzato attraverso piccoli sforzi che risultano costanti e continui, innovando in maniera graduale ma considerevole. Alcune azioni, più di impatto, vengono svolte dalla direzione, a fronte di investimenti considerevoli; altre, invece, sono di entità più piccola ma non meno d’impatto: vengono effettuate dalla totalità delle risorse umane.

 

La filosofia Kaizen si esplicita attraverso quattro fasi, quelle del Ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act), detto anche Ciclo di Deming.

Vediamole una per una in maniera dettagliata.

 

Plan (ovvero pianificare)

Nella prima fase del metodo Kaizen si definiscono gli obiettivi e le azioni da compiere per raggiungere un miglioramento continuo: ci si focalizza sul processo, per implementare la produzione e renderla più di qualità.

 

Questo step è cruciale perché viene definito il contesto, individuando le criticità e le risorse per risolvere il problema.

 

Do (ovvero eseguire e applicare)

Il secondo step del metodo Kaizen e prevede l’attuazione vera e propria delle azioni necessarie per perseguire una logica di miglioramento continuo: quelle predisposte e individuate nella fase precedente.

 

Tali soluzioni vengono testate direttamente sul campo e/o tramite delle simulazioni.

 

L'applicazione del Metodo Kaizen per i magazzini e la logistica
Clicca per ingrandire

 

Check (ovvero misurare)

Nella terza fase della metodologia Kaizen vengono verificate le misure approntate nel passaggio precedente. Il successo delle stesse è correlato a un processo di miglioramento continuo e di mantenimento delle azioni di volta in volta adottate.

 

Il monitoraggio viene fatto attraverso la misurazione di parametri oggettivi: dal tasso di difettosità, allo spazio utilizzato, ecc.. Gli interventi sono approntati a distanza ravvicinata, già a partire da 3-massimo 5 giorni rispetto all’inizio del progetto.

 

Act (ovvero regolare)

L’ultimo step del metodo Kaizen prevede l’attivazione delle misure correttive così da conseguire fattivamente un miglioramento continuo. In questa fase c’è anche una condivisione per quanto riguarda i successi ottenuti: un’accortezza che sprona ulteriormente al miglioramento.

 

 

Applicazione in ambito logistico

 

Il ciclo PDCA è di per sé virtuoso, complice un avanzamento graduale esplicitato fase per fase, in cui nessun dettaglio viene trascurato. Vediamo adesso un’applicazione del metodo Kaizen in ambito logistico e in particolare per quanto concerne l’organizzazione del magazzino, in cui queto sistema consente di:

 

  • Ottimizzare la gestione dei rifiuti. Si tratta di un aspetto fondamentale in qualsiasi impresa, complice il fatto che i trasporti, se non pianificati adeguatamente, così come il magazzino, provocano una produzione eccessiva di CO2 e altri rifiuti.
  • Miglioramento delle tempistiche di lavoro. Le risorse si trovano ad avere macchine funzionanti alla perfezione e a comunicare meglio tra loro, a fronte di una diminuzione drastica dei tempi di attesa e inattività.
  • Riduzione dei costi operativi. Ciò avviene grazie all’automatizzazione, dove possibile, dei processi, all’adozione dei macchinari più efficaci, alla predisposizione di un’infrastruttura perfettamente organizzata e all’applicazione del cross docking.

 

Questi sono soltanto alcuni degli aspetti che è possibile migliorare grazie all’adozione del metodo Kaizen in ambito logistico, una filosofia diffusa ormai da diversi anni e, alla prova dei fatti, ancora di grande attualità.

 

Toyota Academy: training in corso

 

Il legame con la Lean Production

 

Filosofia Kaizen e Lean Production sono tra loro intrinsecamente correlate, in quanto la prima rappresenta uno dei concetti basilari della seconda.

 

La Lean Production, infatti, non è altro che una metodologia di gestione aziendale il cui obiettivo è quello di incrementare il valore di un’azienda: il punto di partenza è una riduzione degli sprechi unita a una logica di miglioramento continuo.

 

Il metodo Kaizen è il quinto e ultimo principio della Lean Production; segue ai passaggi di valore percepito dal cliente, flusso del valore, flusso continuo di produzione e “pull”.

 

Il kaizen consente di migliorare continuamente e continuativamente gli standard di un’azienda, coinvolgendo tutte le risorse a livello sia di gestione che di produzione. Dovrebbe quindi essere sempre contemplato in qualsiasi filosofia di gestione aziendale che desideri raggiungere il successo nel lungo periodo.

 

Per ricevere una consulenza e applicare il metodo Kaizen al tuo magazzino, tenendo conto delle esigenze specifiche, puoi contattare Car3 Srl al numero 02 96320995 oppure venirci a trovare presso la nostra sede in Via San Lorenzo, 141 a Lazzate (MB).